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Il Prof. Stefano Fabei ha firmato la prefazione de “Il fez e la kippah”

12 febbraio 2012

*** www.stefanofabei.it/ ***

Nato a Passignano sul Trasimeno il 17 settembre 1960, conseguita la maturità presso il Liceo classico di Cortona, si è laureato in Lettere moderne all’Università degli studi di Perugia con una tesi sulle vicende che condussero nel 1914 il sindacalismo rivoluzionario italiano dalla neutralità all’interventismo, argomento sul quale nel 1996 ha pubblicato, con la Società Editrice Barbarossa, Guerra e proletariato.

In Lombardia per circa un decennio, ha insegnato Materie letterarie al Liceo scientifico di Luino e all’Istituto tecnico per geometri «Don Milani» di Tradate. Attualmente è docente presso l’Istituto di istruzione superiore «Giordano Bruno» di Perugia.

La passione per la Storia lo ha portato a iniziare ricerche su un argomento in Italia poco conosciuto. Si tratta dei rapporti che, a partire dal primo dopoguerra, intercorsero tra i movimenti di liberazione del Terzo Mondo, islamici e indù in particolare, il fascismo e il nazionalsocialismo: fenomeno scarsamente o per niente indagato sia dagli storici della decolonizzazione sia da quelli dei «fascismi». Tale interesse si è concretizzato in principio nella pubblicazione, per le Edizioni all’insegna del Veltro, di alcuni saggi, inseriti nella collana Quaderni del Veltro: nel 1988 di un’indagine sull’attività propagandistica sviluppata dalla Germania di Hitler nei Paesi arabi nordafricani sottoposti al dominio coloniale francese, intitolata La politica maghrebina del Terzo Reich (XXII); nel 1990 – era allora in corso il conflitto tra gli Stati Uniti e l’Iraq di Saddam Hussein – di una ricostruzione del jihâd che mezzo secolo prima gli iracheni avevano combattuto per liberarsi dalla pesante tutela britannica, Guerra santa nel Golfo (XXIX); nel 2002, di uno studio sulla politica nazionalsocialista in Afghanistan negli anni Trenta e Quaranta, Il Reich e l’Afghanistan (XXXVII).

Sue ricerche sono apparse su «Sacro e Profano», «Studi piacentini», «Eurasia», «Nuova Storia Contemporanea», «I sentieri della ricerca», «Enciclopedia Treccani».

Per i tipi del Gruppo Ugo Mursia Editore, Fabei ha scritto la sua più complessa e documentata indagine sulla politica italiana e tedesca nei confronti del mondo arabo e dell’Islam, dalla fine della Prima guerra mondiale al 1945. L’opera, Il fascio, la svastica e la mezzaluna, è introdotta da una prefazione di Angelo Del Boca, presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Piacenza e direttore di «Studi piacentini». Il libro nel 2005 è stato tradotto da Akribeia in Francia (Le faisceau, la croix gammée et le croissant), dove nello stesso anno l’editrice Ars Magna ha pubblicato un saggio riguardante la collaborazione delle comunità maghrebine francesi con le forze di occupazione tedesche durante la Seconda guerra mondiale: Les arabes de France sous le drapeau du Reich.

Una vita per la Palestina (Mursia, 2003) è la biografia del Gran Mufti di Gerusalemme, leader politico e religioso che ha avuto un ruolo di primo piano nella storia del movimento di liberazione palestinese dalla sua nascita fino al secondo dopoguerra. Il testo è presentato dall’orientalista Sergio Noja Noseda.

Ultima parte della trilogia dedicata ai rapporti tra il fascismo e il mondo islamico è Mussolini e la resistenza palestinese, opera presentata da Angelo Del Boca, in cui l’autore dimostra come sia stata l’Italia fascista il primo Stato a sostenere concretamente dagli anni Trenta la lotta di liberazione dei palestinesi.

Successivamente l’interesse di Fabei si è concentrato nell’area balcanica tra il 1941 e il 1945, con un’indagine sul nazionalismo serbo-ortodosso tra collaborazionismo e resistenza, pubblicata nel 2006 dalla Libreria Editrice Goriziana sotto il titolo di I cetnici nella Seconda guerra mondiale.

Nel 2007 Lo Scarabeo di Bologna ha pubblicato Carmelo Borg Pisani: eroe o traditore?, la biografia di un giovane artista maltese, Medaglia d’Oro al Valor Militare, immolatosi nel solco di una tradizione risorgimentale che auspicava l’unione di Malta all’Italia. Questo libro è preceduto dalla presentazione di Guido de Marco, Presidente Emerito di Malta, e dall’introduzione di Franco Cardini.

Ne La legione straniera di Mussolini (Mursia, 2008) Fabei affronta una delle pagine meno note della partecipazione italiana al Secondo conflitto mondiale, quella relativa ai volontari stranieri (arabi, indiani, serbi, croati, maltesi, tedeschi, ecc.) che, inquadrati in vario modo nelle Forze Armate, combatterono per la causa del fascismo e dell’Asse, ma anche per il conseguimento di loro specifici obiettivi.

Operazione Barbarossa. 22 giugno 1941 (Mursia, 2010) tratta dell’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista, che violò il patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop firmato a Mosca nell’agosto del 1939. Offrendo un’ampia bibliografia, l’autore si chiede se fu una guerra preventiva o una pura aggressione. È questo il punto di partenza di una riflessione sulle responsabilità di Stalin e Hitler nel Secondo conflitto mondiale.

Ne I neri e i rossi. Tentativi di conciliazione nella repubblica di Mussolini (Mursia, 2011), sulla base di un’ampia messe di documenti provenienti dai due campi contrapposti, Fabei ricostruisce la storia del tentativo del dittatore italiano di trasmettere, con un’ultima spregiudicata azione politica, il potere a quei settori della Resistenza ritenuti politicamente meno lontani da quel fascismo delle origini verso il quale con la Repubblica Sociale Italiana aveva cercato di tornare, e di evitare la guerra civile e il bagno di sangue che ne seguì.

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